La raccolta differenziata, un gioco da ragazzi

La raccolta differenziata della plastica è un gioco da ragazzi ma, come in tutti i giochi, per vincere bisogna conoscere bene le regole.

La regola più importante è che solo gli imballaggi in plastica possono essere conferiti nella raccolta differenziata della plastica. Gli imballaggi, come abbiamo detto, sono le confezioni che contengono, avvolgono e proteggono i prodotti che compriamo. Un esempio? Il giocattolo di plastica non è un imballaggio e quindi non può essere messo nella plastica, mentre la scatola di plastica trasparente che lo contiene sì.

Un’altra regola è quella di ridurre il volume dell’imballaggio, per esempio schiacciando le bottiglie in plastica, perché questo permetterà di trasportarli a un minor costo. Se schiacciamo gli imballaggi, occuperanno meno spazio e riusciremo a caricarne di più sullo stesso camion, che dovrà quindi fare meno viaggi e consumare meno benzina.

La raccolta differenziata è solo la prima tappa del viaggio che faranno questi imballaggi per riuscire ad essere riciclati.

Una volta che il cittadino ha effettuato la raccolta differenziata, infatti, gli imballaggi vengono presi dal Comune – o dall’operatore preposto da quest’ultimo- e portati nei centri di selezione gestiti da Corepla. Corepla riconosce ai Comuni un corrispettivo in base alla quantità e alla qualità della plastica raccolta. Nei centri di selezione, gli imballaggi vengono divisi per tipo di plastica e pressati. . A questo punto ogni plastica può proseguire il suo viaggio verso l’apposito stabilimento che si occuperà del riciclo.

Una volta giunti all’impianto di riciclo, gli imballaggi vengono controllati, lavati e infine tritati in piccoli pezzettini che permetteranno di dare nuova vita al materiale. Per esempio con 20 bottiglie d’acqua si potrà realizzare una felpa e con 11 flaconi del latte un innaffiatoio!

Di seguito trovate i simboli che troviamo nelle confezioni, che ci dicono di che tipo di plastica si tratta, e quindi in cosa possono essere trasformate una volta differenziate e poi riciclate.

PET

Polietilene tereftalato

Imballaggi: bottiglie, vaschette per alimenti ed etichette.

Prodotti in plastica ricicalata: magliette da calcio, lampade, coperte in pile, imbottiture per divani.

HDPE

Polietilene ad alta densità

Imballaggi: flaconi di shampoo e detersivi, , tappi in plastica, dispenser per sapone liquido.

Prodotti in plastica ricicalata: innaffiatoio, tubi e isolanti per la costruzione di edifici, flaconi per detersivi.

PVC

Polivinilcloruro

Imballaggi: pellicole plastificate per imballi, scatole preformate.

Prodotti in plastica ricicalata: tubi di scarico, grondaie e altro materiale da utilizzare nella costruzione di edifici.

LDPE

Polietilene a bassa densità

Imballaggi: pellicola per alimenti, pluriball, sacchetti per alimenti da congelare.

Prodotti in plastica ricicalata: sacchi della spazzatura (nuovamente utilizzabili per differenziare!).

PP

Polipropilene

Imballaggi: vasetti dello yogurt e sacchetti per pasta o patatine.

Prodotti in plastica ricicalata: sedie, righelli da disegno, carriole da giardino o parti necessarie nelle fondamenta degli edifici.

PS

Polistirene o Polistirolo

Imballaggi: piatti e bicchieri, vaschette del gelato e della carne.

Prodotti in plastica ricicalata: gruccia appendiabiti, pannello isolante.

Altre plastiche

Prodotti in plastica ricicalata: panchine, fioriere e arredi urbani

Rientrano in questa categoria tutte le altre plastiche per le quali non è stato previsto un codice specifico (per esempio il Polimetilmetacrilato – PMMA – o il Policarbonato – PC), o le loro combinazioni (ad esempio una vaschetta costituita da uno strato esterno di PET ed uno interno di PE-LD).

Quali sono i vantaggi dell’economia circolare?